La
Storia
La nave da trasporto
passeggeri Equa fu varata presso i
cantieri
navali Franco Tosi di Taranto, dislocava 243 Ton con una
Lunghezza di 39.48 Mt una larghezza di
quasi 7 metri e un'altezza di 3 metri. Era dotata di 2
motori diesel e due eliche con circa 680 cavalli per asse. Varata nel
1929 e utilizzata a Napoli per molti anni per il suo scopo di trasporto
passeggeri, Il 13 maggio 1940 venne requisita dalla Regia Marina e entrò
a far parte del naviglio ausiliario con sigla F43. Il 2 ottobre 1940 fu
restituita alla navigazione Civile, e poi ancora requisita. Trasformata
in caccia sommergibili fu dotata di un cannone da 100 mm e due
mitragliatrici da 20 mm e venne ribattezzata AS105. Il 18 aprile
1944 affondò a causa di uno speronamento da parte della nave Tedesca
UJ2220 che non la riconobbe. Non ci furono vittime.
Il
relitto
Il relitto si trova a
meno di un miglio dalla costa al largo di Rio Maggiore e giace su un
fondale fangoso di circa 40 metri. La visibilità per tutto l'anno è una
roulette ma il periodo migliore per immergersi su questo relitto và da
giugno a fine agosto. La nave è in assetto di navigazione e le
sovrastrutture arrivano sui 36 metri, ha il ponte di prua integro con il
cannone da 100mm ancora in sito, sotto la prua le correnti scavano e
quando si incappa in una buona visibilità la nave sembra fendere, quasi
navigando, il fondale fangoso.
L’immersione del giugno 2009 con 30 e passa metri di visibiltà:
L'immersione inizia
scendendo sul pedagno normalmente ancorato alla fiancata di destra
appena dietro il cannone, oppure nel caso (sovente le mareggiate o le
imbarcazioni in transito danneggiano il galleggiante in superficie)
lungo la cimetta del pedagno volante lanciato in mare dal natante di
supporto. Si arriva sul relitto e si possono avere eccezionali
condizioni di visibilità che permettono di vedere attraverso l'acqua
cristallina la chiglia del gommone di supporto, oppure una visibilità
così ridotta, che ci si rende conto di arrivare sul relitto per gli
anthyas che iniziano a girare davanti alla maschera. La sezione più
bella anche da fotografare è sicuramente quella di prua con il cannone,
scendendo verso poppa le sovrastrutture risultano più danneggiate e lo
scafo è notevolmente insabbiato, quindi qui troviamo la profondità
maggiore, e le condizioni di visibilità peggiori anche nelle giornate
migliori.