Davide mi scrive,
dopo una immersione il sabato mattina, una pungente e divertente
riflessione......da subacqueo "ricreativo", sui subacquei che io
definisco TECNICI RICREATIVI.
"caro
agos.
t'invio in allegato il commento dell'immersione di sabato dal taglio
decisamente umoristico.lungi da me l'intento di voler essere critico
(sinceramente, non interpretarla male tu che sei un tec) nel merito di una
giornata che rivivrei domani stesso, tanto mi è piaciuta. la gioia
d'essere andato al mare di sabato mi ha fatto metter su dello spirito...
Davide"
Il senso critico, l'umorismo, il sapersi ridere addosso non deve mai
mancarci. Non saprei dirvi chi fossero o che tipo di immersione stavano
facendo, dalle parole mi è sembrata una semplice immersione guidata
domenicale e non didattica. Stiamo andando sopra le righe? Dobbiamo
trasofrmare tutte le immersioni in una "Mission Impossible"? Se
affrontiamo le immersioni con maturità (subacquea intendo), tranquillità
dovuta al numero di immersioni effettuate, esperienza nell'uso delle
attrezzature, all'ora la profondità viene da sè, con naturalezza e
divertimento. Altrimenti è una forzatura dell'EGO, del "IO C'E' L'HO
PIU' GROSSO DEL TUO", del cagnolino maschio che piscia in tutti gli
angoli e contro tutti gli alberi dove han pisciato i cani più grossi, non
per divertimento e crescita personale ma per puro spirito competitivo. più
roba ho addosso, e mi porto dietro, e più SEMBRO forte, potente,
senza macchia e senza paura, NON IMPORTA SE LA SO USARE.
L'attrezzatura come folcloristico abito, (l'abito non fà il monaco)
dicevano... Ormai è importante l'apparire, NON ESSERE. non è importante
SENTIRE, EMOZIONARSI, ma fare qualcosa perchè gli altri ti guardano, ti
vedono, TI GIUDICANO per l'abito che indossi. Bisogna essere protagonisti
e la star del momento a tutti i costi.
dite la vostra in modo intelligente e costruttivo e lo pubblicherò.
Agostino Fortunato
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partito da solo per ".....beep...." in furgone. sto bene e sono sereno,
finalmente un tuffo per i cazzi miei. la mattina è bellissima e
soleggiata, il mare è un lago ed è anche limpido, non tira vento a parte
una bavetta giusto da non soffrire il caldo. con il diving ".....beep....."
è sempre un pò una pena, non si parte mai, ci sono tecnici davvero in
gamba e di vario "spessore" da aspettare ogni volta, minimo un'ora
e anche una e mezzo, ma sono tutti sub esperti, coi bibo 12+12, gli
apex, le stagne, i pedagni tecnici che non
sanno dove cazzo metterli, i corsi trimix che rimbalzano da
una bocca all'altra e dulcis in fundo, i pacchetti che ruzzolano dal
trespolo battendo sulla rubinetteria e tranciando la brida con effetto
bomba... siamo tranquilli!!!!. basta goderseli a dovere
questi preludi, gustandosi il sole e l'acqua limpida e placida del
porticciolo. una volta che riescono a staccarsi dalla superficie con quel
pòpò di roba che anno addosso, la discesa la fanno ad effetto "mela di
newton", tanto c'è il rimorchiatore sotto che è di ferro e ferma tutto, i
primi 25mt l'acqua è limpidissima poi, nuvola di fantozzi, visibilità un
metro e venti scarsi. partenza in senso antiorario lungo il corrimano in
modalità "navy seals" dovranno andare a piazzare un'ordigno e non me
l'anno detto... mi fermo e sfodero la mia lente mentre loro
scompaiono rapidamente nel torvo della loro missione.
tempo tre secondi la guida e istruttore "...beep e strabeep..." è già
indietro e con fare minaccioso mi intima di unirmi al gruppo che non cè
visibilità, come se non me ne fossi accorto. (e io che pensavo la
missione fosse segreta cazzo!!!!). a dispetto del nome <il... beep...> piu noto come il
....beep... sarà poco più grosso di una pilotina in
vetro resina,
non ci si perderebbe sopra neanche un bambino ma l'ordine è di procedere
compatti.
in dieci minuti dieci, ....beep.... è riuscito a completare il giro del
corrimano, guarda fiero il computer come fosse un cronometro quasi a
sincerarsi del crollo di un precedente record di percorrenza, torna con un
gesto breve ma intenso sul "tema" dell'unione del gruppo e infine opta per
il controllo a domanda dei cronometri ai polsi dei suoi sottoposti.
missione compiuta!
in quota "tappa" assisto ad una seconda performance:
il famoso lancio del pedagno tecnico. la prima fase consiste
nel bestemmiare non meno di 5 minuti per dirimerne la preparazione,
dopodichè lo si può gonfiare come ogni altro pedagno ma............
questo ha un rocchetto talmente "tecnico" che parte come un missile
insieme al pedagno lasciando l'autore del lancio a mezz'acqua col naso
all'insù e le mani pure, quasi in atteggiamento di supplica. la seconda
fase è
invece la più divertente, infatti una volta raggiunta la superficie il
rocchetto inizia a dipanarsi simpaticamente per gravità (amici di newton),
mentre il subacqueo lo aspetta cercando di restare sotto la verticale, per
prenderlo al volo. se lo prende, penso che vinca qualcosa,
se invece lo manca credo che la punizione consista nel riavvolgere i 40/50
metri di sagolino (cazzo è tecnico!!!)
contenuto nel rocchetto che "newtonianamente" si svolgeranno tutti.
(sempre ammesso che non s'incagli prima, dentro il relitto). ho
capito tra l'altro che devo ripassarmi a dovere la regola dei terzi e dei
quinti, inerente l'utilizzo della scorta d'aria, perchè mi sfugge il
motivo che ha indotto taluni miei compagni a tuffarsi con 4800 litri
d'aria sulla schiena, quando l'immersione ha necessitato un consumo
(almeno nel mio caso) di 899 litri... non si finisce mai di imparare.
disidea avara; cacospogia sp; corynactis viridis chiuse; caryophyllia
smitii. e sono dovuto andare su...
....che bel branco di sardine piuttosto grosse..... |
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